Una ventata nautica in Val Pusteria grazie alle nuovissime stazioni della funivia Valdaora I e II di Olanger Seilbahnen AG nella stazione sciistica altoatesina di Plan de Corones. È stato lo studio Schlotthauer Matthiessen – architecturemade di Amburgo ad aggiudicarsi il concorso per la loro realizzazione, progettando un avveniristico tetto in lamina traslucida a forma di onda, dal design ricco di movimento e trasparenza, premiato con l’European Textile & Craft Award 2024 nella categoria Architettura Tessile – Gold. I tre edifici (stazione a valle, intermedia e stazione a monte) avranno una nuova copertura esterna, ciascuna con due segmenti indipendenti che completano e ampliano gli edifici esistenti, e consentono di utilizzare in modo completamente nuovo lo spazio disponibile. L’idea di base del progetto, che può essere adattato in maniera flessibile per soddisfare le esigenze di ciascuna stazione, è quella di creare un involucro edilizio che integri, espanda e colleghi le strutture esistenti sotto una struttura di copertura trasparente e strutturalmente indipendente.
In questo modo, gli edifici possono assorbire senza problemi sia le vibrazioni naturali che quelle prodotte dalla tecnologia in funzione.
I pilastri autoportanti in cemento armato della nuova struttura a tetto piano introdotti nel progetto sono concepiti in maniera da sporgere sopra le aree di ingresso e di uscita della cabinovia, creando una sala priva di colonne che offre ampio spazio ai passeggeri per muoversi. In questo modo, le installazioni tecniche del sistema funiviario rimangono staccate dai tetti e dalle colonne, mettendo così in risalto la tecnologia in azione.
In ogni stazione, i macchinari sono coperti da un tetto trasparente a forma di cupola, progettato per far entrare molta luce e allo stesso tempo proteggere la struttura dall’abbagliamento. Questa cupola, fissata alle strutture portanti, forma il nuovo involucro di ciascuna delle tre stazioni, insieme al tetto vero e proprio.
Le costruzioni secondarie di tutte e tre le stazioni, insieme ai massicci pilastri di sostegno, che reggono il carico della tecnologia funiviaria e della copertura, sono realizzate in calcestruzzo nero colato in situ. Per contrasto, le aree localizzate sopra i livelli di ingresso sulle facciate sono realizzate in calcestruzzo di tonalità chiare, o con lastre parapetto bianche. Tonalità grigio chiaro e argento per l’interno dei piani d’ingresso, che in tal modo si integra visivamente in una composizione olistica. Il tetto presenta una struttura lamellare in alluminio e acciaio a forma di onde morbide che si rincorrono dolcemente.
Ricoperto da un foglio di ETFE (etilene tetrafluoroetilene) che protegge gli occhi dalla luce del sole, il tetto trasparente apre una vista grandiosa sul paesaggio montano, limitata solo dal cielo, e allo stesso tempo mette al centro la tecnologia della funivia. L’attrezzatura rotante, gli sciatori che scivolano lungo i pendii scintillanti e le sagome sempre diverse delle cime circostanti riecheggiano nel sinuoso saliscendi del tetto, che di per sé attira l’attenzione soprattutto se visto dall’alto: invece di dividere l’esterno dall’interno, il tetto e le pareti li fondono senza sforzo, annullando in modo del tutto naturale la separazione fra i due.