![Struttura in acciaio della stazione intrermedia](https://architetturatessile.eu/wp-content/uploads/2024/06/Struttura-in-acciaio-della-stazione-intrermedia-696x391.jpg)
Una ventata nautica in Val Pusteria grazie alle nuovissime stazioni della funivia Valdaora I e II di Olanger Seilbahnen AG nella stazione sciistica altoatesina di Plan de Corones. È stato lo studio Schlotthauer Matthiessen – architecturemade di Amburgo ad aggiudicarsi il concorso per la loro realizzazione, progettando un avveniristico tetto in lamina traslucida a forma di onda, dal design ricco di movimento e trasparenza, premiato con l’European Textile & Craft Award 2024 nella categoria Architettura Tessile – Gold. I tre edifici (stazione a valle, intermedia e stazione a monte) avranno una nuova copertura esterna, ciascuna con due segmenti indipendenti che completano e ampliano gli edifici esistenti, e consentono di utilizzare in modo completamente nuovo lo spazio disponibile. L’idea di base del progetto, che può essere adattato in maniera flessibile per soddisfare le esigenze di ciascuna stazione, è quella di creare un involucro edilizio che integri, espanda e colleghi le strutture esistenti sotto una struttura di copertura trasparente e strutturalmente indipendente.
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In questo modo, gli edifici possono assorbire senza problemi sia le vibrazioni naturali che quelle prodotte dalla tecnologia in funzione.
I pilastri autoportanti in cemento armato della nuova struttura a tetto piano introdotti nel progetto sono concepiti in maniera da sporgere sopra le aree di ingresso e di uscita della cabinovia, creando una sala priva di colonne che offre ampio spazio ai passeggeri per muoversi. In questo modo, le installazioni tecniche del sistema funiviario rimangono staccate dai tetti e dalle colonne, mettendo così in risalto la tecnologia in azione.
In ogni stazione, i macchinari sono coperti da un tetto trasparente a forma di cupola, progettato per far entrare molta luce e allo stesso tempo proteggere la struttura dall’abbagliamento. Questa cupola, fissata alle strutture portanti, forma il nuovo involucro di ciascuna delle tre stazioni, insieme al tetto vero e proprio.
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Le costruzioni secondarie di tutte e tre le stazioni, insieme ai massicci pilastri di sostegno, che reggono il carico della tecnologia funiviaria e della copertura, sono realizzate in calcestruzzo nero colato in situ. Per contrasto, le aree localizzate sopra i livelli di ingresso sulle facciate sono realizzate in calcestruzzo di tonalità chiare, o con lastre parapetto bianche. Tonalità grigio chiaro e argento per l’interno dei piani d’ingresso, che in tal modo si integra visivamente in una composizione olistica. Il tetto presenta una struttura lamellare in alluminio e acciaio a forma di onde morbide che si rincorrono dolcemente.
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Ricoperto da un foglio di ETFE (etilene tetrafluoroetilene) che protegge gli occhi dalla luce del sole, il tetto trasparente apre una vista grandiosa sul paesaggio montano, limitata solo dal cielo, e allo stesso tempo mette al centro la tecnologia della funivia. L’attrezzatura rotante, gli sciatori che scivolano lungo i pendii scintillanti e le sagome sempre diverse delle cime circostanti riecheggiano nel sinuoso saliscendi del tetto, che di per sé attira l’attenzione soprattutto se visto dall’alto: invece di dividere l’esterno dall’interno, il tetto e le pareti li fondono senza sforzo, annullando in modo del tutto naturale la separazione fra i due.